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Sin dall'antico, rinviando la memoria alle Porte di Karnak, Luxor e Ninive, alle Porte Sceeomeriche, come alla Porte dei Leoni micenee, la porta è monumento quasi sempre ornato negli stipiti e nelle ante, in cui larappresentazione simbolico-estetica racconta storie e comunica messaggi. Varcarne la soglia è ansia di promessa, annuncio di profezia, impegno di conquista. Ma è col Cristianesimo che la Porta assume significato trascendente, un significato che trova fondamento nelle Sacre Scritture: la Genesi, i Vangeli di Giovanni, Luca e Matteo e l'Apocalisse: " Io sono la porta" dice Cristo nel Vangelo giovanneo. La Porta cosi diviene Santa e si fa archetipo dell'Anno Santo: "aperite, mihi porta justitiae". E col Giubileo del 1500 e l'invocazione, per misterioso disegno, è del Papa più discusso della storia, Alessandro VI. Attraversare la porta è dunque varcare la soglia della speranza, iniziare il cammino della salvezza. Essa è la Porta del Bello, giacché introduce a Dio, che si disvela Bellezza, che è Verità e Bene. La Porta di Lamagna nella Chiesa di San Vito dei Normanni è pregevole segno di tensione escatologica. Francesco Sisinni |